Sea Watch, il messaggio del capitano Carola Rackete alla Capitaneria di Porto di Lampedusa: “Virerò la barca, entrerò in acque territoriali”.
Fa discutere il messaggio del capitano della Sea Watch alla Capitaneria italiana. Le parole con le quali Carola Rackete ha annunciato di star violando la legge sono state lette da molti come una vera e propria provocazione alle autorità italiane, Altri hanno invece preso le difese dell’Ong congratulandosi per il gesto di grande coraggio.
La Sea Watch entra in acque territoriali italiane
Dopo una serie di annunci tramite i profili social della Mediterranea Saving Humns e dopo che la Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso della Sea Watch, alle 14 del 26 giugno il capitano Carola Rackete ha forzato il blocco navale.
Il messaggio del capitano della Sea Watch alla Capitaneria di Porto di Lampedusa
La comunicazione tra la Sea Watch e la Capitaneria di Porto di Lampedusa è stato condiviso da Sky TG 24.
“Buonasera, la informo che devo entrare nelle acque territoriali italiane. Se il vostro stato di necessità è… non posso più garantire lo stato delle persone […]. Devo far sbarcare le 42 persone che ho a bordo. Virerò la barca, entrerò in acque territoriali“.
Il divieto della Capitaneria e la corsa verso Lampedusa
“Non siete autorizzati ad entrare in acque territoriali italiane“, è la risposta secca che arriva dalla Capitaneria di Lampedusa.
Un messaggio chiaro e inequivocabile che la Rackete ha deciso arbitrariamente di ignorare. “Il tempo di arrivo stimato per l’altro porto è di due ore“, comunica il capitano della Sea Watch prima di interrompere le comunicazioni.